Blockchain: prospettive di impiego nel mercato del lavoro

Blockchain: prospettive di impiego nel mercato del lavoro

Blockchain: prospettive di impiego nel mercato del lavoro

Blockchain: prospettive di impiego nel mercato del lavoro

L’approfondimento proposto dal CNEL in merito alle possibili applicazioni del sistema della Blockchain, in ambito giuslavoristico, costituisce uno spunto per una più ampia riflessione, con riguardo all’impiego degli strumenti tecnologici nel mercato del lavoro e agli effetti dirompenti che ne potrebbero derivare.
L’analisi operata nei Quaderni del CNEL riporta una descrizione del funzionamento della Blockchain, ovvero di un database avente delle caratteristiche del tutto nuove, in grado di garantire la sicurezza dei dati inseriti.
L’impiego di tale strumento, secondo lo studio elaborato dal CNEL, potrebbe rappresentare la soluzione concreta per superare i limiti che di fatto impediscono la piena attuazione di quanto definito nella riforma del mercato del lavoro, in tema di politiche attive, dal D.Lgs. n. 150/2015.
Tale sistema consentirebbe, ad esempio, di creare a aggiornare costantemente il fascicolo elettronico del lavoratore facendo confluire nel database i dati dei lavoratori derivanti dai vari soggetti della rete nazionale, delineando, con certezza, i percorsi educativi e formativi, i periodi lavorativi, gli ammortizzatori sociali fruiti, i contributi, ecc. Il tutto grazie all’autonoma gestione e generazione delle fonti informative da parte dei diversi enti interessati, quali Inps, Anpal, Inail, Ministero del Lavoro, Centri per l’Impiego.
Ne deriverebbe una interconnessione senza precedenti, nella quale i vari enti coinvolti potrebbero gestire direttamente i dati forniti garantendo un costante aggiornamento e, conseguentemente, una rinnovata centralità delle tutele del lavoratore.
Oltre a tali prospettive nello scenario delle politiche attive, la Blockchain, secondo quanto rilevato dal CNEL, potrebbe sortire degli effetti positivi anche nell’ambito dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro (c.d. “matching”).
Lo scambio di informazioni certificate e attendibili derivanti, in tempo reale, da vari soggetti, quali centri per l’impiego pubblici o privati, datori di lavoro, lavoratori, università o scuole secondarie consentirebbe un più efficace incontro della domanda e dell’offerta. Nell’analisi elaborata dal CNEL, inoltre, viene dato rilievo anche all’elemento territoriale: l’impiego della Blockchain garantirebbe un continuo monitoraggio dei fabbisogni occupazionali del mercato, nonché degli esiti derivanti dall’incontro tra domanda e offerta, in un dato ambito territoriale o settoriale di riferimento.
Ciò che emerge con chiarezza dal paper pubblicato dal CNEL è che, potenzialmente, l’impiego della Blockchain potrebbe sortire degli effetti consistenti nel mercato del lavoro, rivoluzionari sotto il profilo dell’aumento delle relazioni economico-sociali, dell’efficienza e dell’abbattimento dei costi. Nell’organizzazione aziendale e del mercato del lavoro, applicare correttamente la Blockchain significherebbe fare di più e meglio; risparmiare; collegare i principali enti e/o strutture vitali del mercato del lavoro; incidere sulle modalità di erogazione dei servizi e della produzione; migliorare il lavoro e la produttività; creare maggiori opportunità di business; creare nuove figure professionali.
Grazie al Blockchain, quindi, si potrebbe produrre una sorta di reazione “a catena” benefica con un forte impatto sulle realtà aziendali e, conseguentemente, sul mercato del lavoro nel suo complesso.